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Di Giuseppe Musto

Giovanni Mangiacapra è nato a Napoli dove vive e lavora, inizia la sua attività artistica negli anni 70, facendo la sua prima apparizione in una mostra collettiva organizzata dal centro Don Gnocchi di Parma.

Ogni opera realizzata è un  intreccio di emozioni, passioni, stati d’animo in cerca di un punto d’equilibrio.

Senza dubbio possiamo affermare che la bellezza dell’arte di  Giovanni Mangiacapra sta proprio nel fatto di arrivare a chiunque.

Da dove nasce la pittura di Giovanni Mangiacapra?

La mia pittura nasce dal mio quotidiano, fatto di incontri e di relazioni, di tante cose che succedono intorno a me ma anche da dentro di me ( molto dipende dal mio stato d’animo, a volte sereno​ a volte irrequieto) dal mio incontro con gli altri, e non mi riferisco solo al mio spazio ma anche a quello che succede più lontano nel paese, nel mondo diciamo che sono anche osservazioni globali, la vita ormai è resa molto tale.

Oggi tutto si muove velocemente in questo mondo la stessa arte che vedo nel mio quartiere la posso vedere in un luogo di New York o di Canton, gli strumenti dei vari social mi permettono di vedere di interagire tanto ed ovunque .Tutto questo si fa sentire anche sulla mia pittura .

Certo la mia sensibilità incontra e vede oggi anche la guerra in Europa, il conflitto l’aggressione della Russia con l’invasione della Ucraina, questa guerra così vicina ci sta provocando forti reazioni i tutti noi negative, la reazione che sento e quella di reagire ma mancano forti punti di riferimento, di confronto, a volte la stessa verità!

Questa guerra proseguirà anche quando le armi non spareranno più!

Molta attenzione la dedico alla cultura all’arte e alla mia arte che amo che mi da tanta forza, mi permette di dire la mia attraverso i lavori, come dire no a questo inquinamento globale e per esprimere l’amore per la natura.

Le riflessioni che vengono fuori sono così tante sia personali, che sociali, si vive una complessità che non si può sempre gestire .

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​Cosa, di un suo dipinto, mette meglio a fuoco la sua personalità artistica?

Fare un dipinto, certo, metto fuori anche una parte della mia personalità, direi anche del mio carattere sulle cose che penso, che mi fanno reagire, che mi colpiscono come la sofferenza e le tante nuove povertà, la forte ingiustizia sociale, si potrebbe dire tanto ma non mi fermo solo a questo.

Ci  sono altrettante cose positive fatti di incontri, di continue relazioni piene di emotività forti, molte volte è la stessa natura che c è le regala.  Fortunatamente, da qui si immaginano, si tirano fuori anche colori forti, nuove energie, nuove luci.

Si  cercano colori​ che mi possano piacere come arancioni, i gialli, mi piace la luce che mi danno, le terre nelle varie tonalità, tra le varie tonalità, i blu e i rossi ci sono sempre, li metto insieme perché creo nuove sfumature a volte forti ma anche leggere.

Da  questi creo nuovi miscugli dove la luce di quel momento che gli danno forza, come mi piace impastare i verdi che li trovo difficili perché questo colore​ ha una sua forza , tutte questa materia va li sulla tela o sulla carta e li succede il tutto, li si crea un qualcosa che tu vuoi vedere/immagini che sia il tuo lavoro.

Quando dipingo cerco sempre di creare e inventarmi altri colori, “ci provo” e il sogno di molti artisti.

Mi piace dare sempre forza nelle mie pennellate, a volte li stendo, li accompagno nel cercare, quasi domare la materia, utilizzo molto anche le spatole quelle grosse, quando li metto ora sulla tela ora sulla carta e poi cerco segni e nuovi segni che mi possano dare sempre altre sensazione.

Non mi faccio mancare quelle cariche materiche di più strati di colori, dove segno con forza la stessa materia, mi lascio sempre provocare da tutto questo.

Sono sempre curioso di vedere altri lavori di incontrarmi con gli altri artisti, parlare con loro mi da a volte quella maggiore sicurezza che cerco .

La mia personalità artistica si vede chiaramente nei miei lavori, si legge anche un po’ il mio carattere perché dipingere si deve essere se stessi, diversamente non si può fare.

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Direi anche colori che i colori che scelgo no sempre riesco​ a gestirli , molte volte​ sfuggono a me stesso e quindi li lascio correre liberamente nella direzione che voglio andare, poi spetta​ a me chiuderli e fermarli!

​Come nascono i suoi quadri?

I miei lavori nascono sempre “ dai miei pensieri ”da una idea da qualcosa che vedo, a volte li vedo poi naturalmente la loro realizzazione sarà simile a quella mia idea! Molte volte mi sento sono un pittore anche “impaziente” nel volerla realizzare e velocizzo molto sia nel dipingere per quel racconto. Vado avanti convinto, senza fare altre considerazioni, tutto questo mi fa ribadire permettere nuovi ritmi nelle mie cromie, mi sento un coraggioso per le scelte artistiche .

I suoi colori esprimono anche stati d’animo?

Certo sta tutto lì a volte seguo ripetermi in quelle forme ( colorate ) che voglio, come se volessi continuamente dargli quella giusta forma non forma che cerco da sempre .

A volte​ è una pittura di “ memoria. ” La mia una pittura di “emozioni di passaggio ” di liberazione , mi piace che la materia che uso per dipingere dargli forma e non renderla ferma, precaria a ste stessa, che poi abbia una storia da raccontare, è molte volte è storia una “autobiografica”.

Quali sono i messaggi umani fondamentali alla base della sua produzione artistica?

Non lancio messaggi, i​ miei valori  esprimono ciò che mi riguardano, dalle mie tele i miei lavori su carta molte volte si spingono ad una sorte di ribellione ma fanno leggere molto bene reazioni come la gioia, la sofferenza, stati d’animi da me vissuti. Si leggono chiaramente.

Sofferenze ma anche una voglia matta di combattere, di reagire sempre positivamente

Chi sono gli artisti e i maestri a cui lei guarda?

Guardo con attenzione e rispetto tutti , sono sempre curioso di vedere gli altri cosa fanno, cosa esprimono attraverso i loro lavori, siamo, sono circondato da una infinità di nomi che è difficile dire o parlare di questo o di quello. Mi piace anche incontrare le miei tante amiche /i artistiche per dialogare con loro, per ritrovare anche un pensiero comune che ci possa accompagnare nella visione della nostra vita .

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Quali invece sono le correnti artistiche che preferisce? Quelle che invece le piacciono meno?

Mi piace tutta l’arte, c è una infinità ormai di correnti, ogni era anche storica si è caratterizzata con un proprio modo di vedere l’arte. Certo le espressioni artistiche odierne alcune sono molto sperimentali e mi provocano di più, anche perché ne faccio a volte utilizzo, l’uso dello stesso materiale usato, la creatività  non si pone fine. Naturalmente guardo molto all’arte che faccio io quella espressiva astratta, informale e qui che mi esprimo al massimo .

Tutta l’arte si fa guardare, da quella classica a quella odierna perché da li gli spunti non mancano, forme, armonie i colori sono sempre li per essere colti.

L’arte è una continua invenzione che non può fermarsi, ci attrae continuamente, ci cattura , ci fa sognare e la utilizziamo molto nei nostri linguaggi, per protestare ma maggiormente per star bene con se stessi e con gli altri.

Chi volesse cercarla su internet dove può trovarla?

Naturalmente chi mi vuole cercare basta andare sulle mie pagine social come quella di facebook:

 https://www.facebook.com/artegiovanni/ 

Sul mio sito:

http://www.giovannimangiacapra.it/

Li trovano la mia mail di contatto e lo stesso cellulare, che rilascio quasi sempre 3397919227, questo ultimo contatto mi permette un contato diretto con chi vuole incontrami o parlare di arte con me.

I suoi progetti futuri?

I progetti futuri sono sempre tanti la mia ultima mostra fatta a Roma Monochromos nel 2021 curata da Daniela e da Rocco Zani, da lui sono ripartito dopo questa lunga pandemia, naturalmente ci sono state tante collettive dove ero presente.

Poi la mia attività in Connessioni aps di cui sono il presidente mi sta molto impegnando in una serie di eventi ed iniziative, molte in corso, stiamo anche collaborando con The Spark hub. Certo sto lavorando ad una mia personale a Napoli se ci riesco per questo anno, spero di farcela, diversamente sarà il 2023 il ritorno nella mia città.

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