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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato. Le storie drammatiche di queste persone che cercano la libertà lontano da conflitti e torture, deve essere un monito per tutti noi, per un impegno comune per la pace, per garantire un mondo migliore alle future generazioni.
“L’Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”. Cosi’, in una dichiarazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella Giornata del rifugiato.
“I rifugiati – scrive il Capo dello Stato – ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie, terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima dl tragedie di questa natura. Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono”.
“L’Italia – sostiene Mattarella – in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione. Le donne e gli uomini dello Stato rappresentano, per chi fugge da quelle condizioni, il primo volto amico, la mano tesa per un contatto umano e solidale. Merita di essere ricordata la meritoria esperienza dei trasferimenti umanitari di rifugiati particolarmente vulnerabili che, grazie ai vari canali di collaborazione delle autorità con la società civile – cui va tutta la mia riconoscenza – consentono di trarre in salvo e condurre in Italia centinaia di beneficiari”.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2019, Malteser International – l’Agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta – esorta la comunità internazionale a fare di più per aiutare i Paesi in via di sviluppo a rispondere alle necessità dei rifugiati. Secondo le Nazioni Unite, l’85% dei rifugiati nel mondo è ospitato dai Paesi più poveri.
L’Ordine di Malta si sta anche adoperando per assistere sfollati e migranti in circa 30 Paesi nel mondo e sta contrastando la tratta di esseri umani nell’ambito del proprio impegno. “Migranti e rifugiati, spesso donne e minori, sono i primi a finire nelle mani di trafficanti senza scrupoli”, ha detto il Gran Cancelliere, Albrecht Boeselager.
“Di recente abbiamo aperto un centro per le donne vittime della tratta a Lagos, in Nigeria, e ci stiamo adoperando per sensibilizzare la comunità internazionale su questo orrendo fenomeno”. Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ Giacomo Dalla Torre, si è unito all’appello alla comunità internazionale, affermando: “L’Ordine di Malta si adopera per aiutare gli emarginati e gli esclusi, a prescindere da nascita e provenienza. Migranti, rifugiati, sfollati sono tutti al centro dell’azione delle nostre tante associazioni e corpi di soccorso presenti in 120 Paesi”.
Sono numerosi anche gli eventi in programma in molte città italiane.A Termoli, dal 20 al 29 giugno, in particolare. Le iniziative sono coordinate dall’Istituto “Gesù e Maria”, ente gestore insieme al Consorzio Aid del progetto Sprar-Siproimi “Rifugio sicuro” attivato dal Comune di Termoli in partenariato con i Comuni di Ururi e Larino e grazie al quale si dà ospitalità a 76 persone, di cui gran parte minori e famiglie.
Il programma – che prevede convegni, concerti, mostre e installazioni, incontri, proiezioni di film, visite guidate – è stato predisposto con l’intenzione di “promuovere i temi dell’accoglienza considerata come risorsa per il welfare di comunità, le pratiche di inclusione sociale dei migranti e di tutte le persone in stato di bisogno, la tutela delle vittime di tratta, le politiche per l’intervento in favore dei senzatetto, la cultura, la valorizzazione del territorio, la musica e il cinema”.
Anche quest’anno l’UNHCR ha voluto organizzare il proprio programma di eventi e iniziative intorno a tre colonne portanti della cultura italiana: arte, musica e gastronomia. Inoltre, verranno organizzate le consuete giornate di “Porte Aperte” nei centri di accoglienza sul territorio e la presentazione in conferenza stampa del report annuale Global Trends 2018 con la partecipazione di rappresentanti delle comunità di rifugiati, delle istituzioni e della sociatà civile. “In un momento in cui prevale una narrazione negativa sui rifugiati e richiedenti asilo, ribadiamo con forza la necessità di vederli inanzitutto come persone, con il loro bagaglio di coraggio e speranze che aspettano solo una giusta accoglienza per potersi realizzare”, ha dichiarato Carlotta Sami, Portavoce UNHCR per il Sud Europa.
Sempre a Roma, il 20 giugno ci sarà la proiezione aperta al pubblico al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di “Where are you? Dimmi dove sei”, il documentario realizzato da National Geographic con il patrocinio di UNHCR per raccontare la storia di alcuni dei rifugiati e migranti immortalati nella fotografia di Massimo Sestini divenuta l’icona della crisi dei migranti nel 2014.
La proiezione sarà preceduta da un incontro pubblico introdotto da Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI e moderato da Marta Bertolini di Fox Networks Group Italy; interverranno Paola Acquaviva, National Geographic, Jesùs Garcès Lambert, regista, Carlotta Sami, Portavoce UNHCR per il Sud Europa, e Massimo Sestini, fotografo. A Venezia il 22 giugno nell’ambito di Art Night Venezia si presenta “Torn”, il documentario prodotto nel 2015 dall’UNHCR in collaborazione con l’Ambasciatore di Buona Volontà Alessandro Gassmann, che ne ha anche curato la regia, e che racconta la vita e le speranze di artisti siriani rifugiati in Giordania e in Libano.
L’appuntamento è a Palazzo Querini, sede del progetto espositivo “Rothko in Lampedusa” organizzato dall’UNHCR in coincidenza con la Biennale d’Arte di Venezia per evidenziare il talento artistico dei rifugiati. Il 26 giugno, in occasione della Giornata internazionale per le vittime di tortura, va in scena al Teatro Franco Parenti di Milano “IO ero IO”, lo spettacolo conclusivo del laboratorio di teatro promosso dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano in collaborazione con UNHCR e altri partner a favore dei rifugiati e rifugiati sopravvissuti alla tortura, ed ora in cura presso l’Ospedale Niguarda.