Sono tornati in classe 253 mila alunni con disabilità; meno della metà di loro, cioè soltanto circa 120 mila, avrà la fortuna di ritrovare il docente di sostegno dello scorso anno, mentre per tutti gli altri, circa 133 mila alunni disabili (il 52%) si dovrà riprendere da capo con un nuovo insegnante.
Per loro niente continuità didattica.
Secondo le stime di Tuttoscuola oltre un terzo dei 160 mila insegnanti di sostegno in servizio quest’anno (nel 2017-18, come rilevato dalla Corte dei Conti sono stati “pari a 154.432 unità, di cui 54.352 in deroga”) saranno “in deroga”, cioè precari, licenziati e riassunti ogni anno, quasi tutti nominati in una scuola diversa da quella dell’anno precedente.
Lo prevedono le norme che determinano i posti fissi (il cosiddetto organico di diritto), che però non sono mai allineati al reale fabbisogno.
Per quest’anno i posti fissi sono poco più di 100 mila, mentre il fabbisogno di docenti di sostegno è di circa 160 mila. Ne consegue che quest’anno circa 60 mila docenti di sostegno dovranno essere assunti “in deroga” con contratti a tempo determinato.
Una stranezza questa, considerando che: disponiamo di 160 mila insegnanti di sostegno un investimento di 5 miliardi di euro l’anno solo per gli stipendi.
Nonostante questo gli alunni con disabilità 133 mila (il 52%) cambieranno quest’anno docente, in molti casi ne cambieranno nei prossimi mesi anche più di uno.