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di Giuseppe Musto

La chiusura del Progetto Filippide rappresenterebbe una perdita significativa non solo per i ragazzi con autismo, ma per l’intera comunità. Questo progetto ha dimostrato nel tempo di essere un faro di speranza e opportunità per molti, fornendo non solo formazione sportiva, ma anche un importante supporto emotivo e sociale.

In un periodo in cui si parla tanto di inclusione e sostegno per le persone con disabilità, chiudere una realtà come il Progetto Filippide sarebbe contraddittorio e deludente. Le attività sportive non solo favoriscono il benessere fisico, ma sono essenziali per sviluppare abilità sociali e relazionali, migliorare la qualità della vita e dare senso di appartenenza a questi ragazzi e alle loro famiglie.

La richiesta di un budget per il Progetto è più che giustificata, considerando l’impatto positivo che ha sulla vita di tante persone. È necessario, quindi, che le istituzioni prendano una posizione chiara e decidano di investire in iniziative che promuovano davvero l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, piuttosto che permettere che risorse limitate vengano indirizzate verso altre spese poco utili per la comunità.

Invitiamo tutti a unirsi in questa battaglia, affinché il Progetto Filippide possa continuare a offrire supporto e opportunità a chi ne ha più bisogno. Solo così potremo costruire una società più giusta e inclusiva per tutti.

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