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«Con l’ultimo decreto, che ha prorogato lo stato di emergenza legato alla pandemia, sono state prorogate anche le tutele per i lavoratori fragili e con disabilità. Per i prossimi mesi, fino al 31 ottobre, i lavoratori fragili pubblici e privati potranno svolgere di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso la destinazione a diversa mansione, chiaramente compresa nella stessa categoria o area di inquadramento, o con lo svolgimento di attività di formazione professionale anche da remoto». Lo ha dichiarato il ministro per le Disabilità Erika Stefani.
«Una misura che ha richiesto un investimento da parte del Governo di circa 17milioni di euro – ha aggiunto Stefani – e che risponde alle numerose sollecitazioni delle persone con disabilità. Con l’ascolto e la collaborazione siamo certi che procederemo sul continuo potenziamento delle tutele. Auspico di tornare finalmente a un graduale ritorno alla normalità».
Nel dettaglio, si proroga quanto previsto dal comma 2-bis, articolo 26 del decreto legge n. 18/2020, disponendo che fino al 31 ottobre 2021: «i lavoratori fragili di cui al comma 2 svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto».
La proroga dello smart working si applicherà in via retroattiva e già dal 1° luglio 2021, secondo quanto disposto dal comma 2 dello stesso articolo 9.
Non cambia l’ambito soggettivo di applicazione della norma.
Svolgimento di relative terapie salvavita.
Inclusi nella platea anche i lavoratori con disabili grave, ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della legge 104.
Se l’attività svolta non può essere prestata in modalità agile, è prevista la possibilità di adibire il lavoratore a diversa mansione o prevedere un piano di formazione professionale, da svolgere anche da remoto.