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A partire dal mese di novembre, le pensioni di invalidità passano da 286,81 a 651,51 euro (per 13 mensilità). Il nuovo trattamento è esteso a tutti gli invalidi civili 100%, dai 18 anni ai 60 anni, senza attendere il compimento del 60° anno di età.

La tanto attesa circolare operativa Inps che dà effettivamente il via all’aumento pensioni di invalidità 2020 è arrivata nella serata del 23 settembre. Era il provvedimento che tutti attendevano, per capire come sarebbero stati erogati gli aumenti e soprattutto da quando.

Considerato che l’articolo 38, comma 4, della legge n. 448/2001 prevede l’applicazione dell’incremento di cui all’articolo 38, comma 1, alla maggiorazione di cui alla legge n. 544/1988 che, ai sensi dell’articolo 1, comma 10, della medesima legge, può essere riconosciuta solo a domanda, gli interessati di età inferiore ai sessanta anni, ricorrendo i prescritti requisiti, devono presentare istanza per ottenere congiuntamente la maggiorazione ed il relativo incremento, secondo le consuete modalità.

Si tratta della circolare Inps 107 del 23 settembre e fornisce dettagli e chiarimenti su chi percepirà l’aumento, da quando, l’importo e le modalità di pagamento.

L’aspetto più rilevante riguarda l’accesso all’aumento.

Per gli invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi che ne abbiano diritto l’aumento viene riconosciuto d’ufficio da INPS sulla base, evidentemente, della documentazione disponibile. Non devono presentare alcuna domanda.

I titolari di pensione di inabilità (previdenziale) di cui alla legge n. 222/1984 devono invece presentare domanda

Aumenti da novembre

Dal 1 novembre, le pensioni per invalidi civili totali passano da 286,81 a 651,51 euro (per 13 mensilità). Il nuovo trattamento è esteso a tutti gli invalidi civili 100%, dai 18 anni ai 60 anni, senza attendere il compimento del 60° anno di età.

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L’incremento delle pensioni agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi sarà riconosciuto d’ufficio. La persona invalida, già beneficiaria di assegno pensionistico, non dovrà quindi fare nulla.

L’aumento si rivolge a quei soggetti per i quali la Corte Costituzionale aveva stabilito l’illegittimità dell’importo della pensione di invalidità, in quanto ritenuto inadeguato a soddisfare le più elementari esigenze di vita di carattere quotidiano.

L’Inps sta predisponendo i pagamenti agli aventi diritto a partire dall’elaborazione del cedolino pensione del 2 novembre 2020.

Nella circolare è spiegato che, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso mese di giugno e del successivo intervento del governo, sarà riconosciuta la dovuta maggiorazione economica. La decorrenza è il 20 luglio 2020, pertanto verranno corrisposti anche gli arretrati a partire da quella data: si tratterebbe di un assegno una tantum di circa 2mila euro.

Gli aumenti – precisa l’Inps – riguardano solo gli invalidi al 100%, compresi ciechi e sordomuti, che hanno un’età compresa fra i 18 e 59 anni, esclusi in precedenza dalla normativa.

Per maggiori dettagli vai alla pagina dell’ INPS

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