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In un passo significativo verso l’inclusione e il rispetto della dignità delle persone con disabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la nota N. 7431 per informare le scuole italiane delle nuove terminologie da utilizzare, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 62 del 2024. Questa iniziativa, fortemente voluta dall’Ufficio di Gabinetto del Ministro per le disabilità, segna un cambio epocale nel linguaggio utilizzato in ambito educativo e sociale, promuovendo un approccio più rispettoso e inclusivo.
A partire dal 30 giugno 2024, le istituzioni scolastiche statali e paritarie sono chiamate a conformarsi alle nuove indicazioni terminologiche che, come specificato nell’articolo 4 del decreto, mirano a superare le espressioni considerate anacronistiche e stigmatizzanti. Tra i cambiamenti più significativi vi è la sostituzione del termine “handicap” con “condizione di disabilità”, un passo che guida verso una percezione più positiva e centrata sulla persona.
Inoltre, le espressioni quali “persona handicappata”, “portatore di handicap” e “disabile” saranno rimpiazzate da “persona con disabilità”, sottolineando così l’umanità prima della condizione. Le modifiche non si fermano qui: “con connotazione di gravità” diventa “con necessità di sostegno elevato o molto elevato”, e “disabile grave” apprende la più inclusiva denominazione di “persona con necessità di sostegno intensivo”.
Questa decisione non rappresenta solo un adeguamento linguistico, ma riflette un cambio culturale profondo. Infatti, il Ministero sottolinea l’importanza di utilizzare un linguaggio che non solo riconosca ma celebri la diversità e le potenzialità di ciascun individuo. Le strutture dirigenziali dell’Amministrazione scolastica sono ora invitate a garantire che queste nuove terminologie vengano adottate in tutte le comunicazioni e attività amministrative.
Il Ministero ha avviato anche un programma di sensibilizzazione per assicurare una rapida diffusione delle informazioni presso gli enti locali e i servizi sanitari delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. L’invito è chiaro: è fondamentale lavorare insieme per costruire un ambiente educativo realmente inclusivo, dove ogni studente, indipendentemente dalle proprie esigenze, possa sentirsi accolto e valorizzato.
Con questa innovazione, l’Italia si inserisce in un più ampio contesto internazionale che riconosce l’importanza del linguaggio nell’affermazione dei diritti umani e della dignità. La speranza è che queste nuove linee guida non solo trasformino il modo di comunicare, ma contribuiscano anche a costruire una società più rispettosa e attenta alle esigenze di tutti i suoi membri.
Si tratta di un passo ulteriore verso una scuola e una società più giuste e inclusive, in cui le differenze vengano celebrate, non stigmatizzate. Il futuro è adesso, e il linguaggio è uno strumento potente per realizzarlo.