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Di Giuseppe Musto
La segnatrice è una guaritrice tradizionale della Garfagnana, una figura molto diffusa fino agli anni ottanta. Il romanzo di Elena Magnani ha come protagonista proprio una Segnatrice che si trova a dover gestire questo “dono”.
Anna, una giovane ragazza occhi neri e vivaci è una figura femminile molto determinata senza mai perdere la sua dolcezza, entra a far parte della resistenza e si è infiltra come spia nel comando tedesco locale.
“Non sempre va come vorremmo, soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il futuro è più incerto che mai”.
In un contesto storico di paura ,speranza, caratterizzato da un tasso di drammatica assurdità che lo rende per molti aspetti unico , l’autrice riesce con le parole di questo romanzo a far sì, che pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo scorre tutto velocemente, senza rendersene conto.
“Nelle notti trascorse sveglia nella stalla, aveva immaginato una vita con Matthias, aveva sognato il momento in cui avrebbe scoperto di avere un figlio”.
Attraverso il tema dell’ amore che come una valanga, travolge ed occupa costantemente i pensieri e indirizza scelte e decisioni, facendo diventare tutto più complicato. La penna di Elena Magnani è bella, intensa di emozioni che vengono offerte con generosità a tutto tondo. Equilibrio perfetto tra momenti di giusta suspense nell’azione e dolcezza, forza nella quotidianità.
Un’opera toccante, che affronta temi delicati in maniera profonda e intensa. Un viaggio che porta Anna a prendere la sua decisione con scelte importanti, dolorose e sofferte.
Ho trovato queste pagine, romantiche, sofferte, rabbiose e piene di speranza. Un sentimento contrastante che trasporta il lettore dalla prima all’ultima pagina con un finale doloroso è allo stesso tempo commuovente.