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Il 32% delle scuole italiane,meno di una su tre, è accessibile ai disabili per via delle barriere architettoniche.
Il dato è fornito dall’Istat, la situazione è sensibilmente migliore al Nord (con il 40% di scuole accessibili) e peggiore al Sud (26%). Tra le aree più virtuose la Valle d’Aosta (66% di scuole a norma) e la provincia di Bolzano (47%), tra le peggiori Campania e Molise (22%).
Il problema dell’accessibilità, secondo i dati Istat, aumenta se si considera la presenza di barriere senso-percettive.
Scarsa diffusione di facilitatori senso-percettivi – In Italia solo il 18% delle scuole dichiara di possedere facilitatori senso-percettivi che servono a favorire, all’interno dell’edificio scolastico, l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi agli alunni con disabilità sensoriale.
Anche in questo caso la quota di scuole dotate di ausili senso-percettivi diminuisce progressivamente passando dal 22% registrato nelle regioni del Nord al 13% rilevato nel Mezzogiorno.
Insufficiente il numero degli insegnanti di sostegno specializzati– Nel report “L’inclusione scolastica: accessibilità, qualità dell’offerta e caratteristiche degli alunni con sostegno”, l’Istat precisa che il 36% degli insegnanti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari ovvero dalle liste degli insegnanti destinati all’intero gruppo classe e non formati per il sostegno.
Questo accade perché la graduatoria degli insegnanti specializzati per il sostegno non è sufficiente a soddisfare la domanda.
Nell’anno scolastico 2017/2018, gli insegnanti per il sostegno nelle scuole italiane sono circa 156mila (dati Miur). A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante per il sostegno è migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007 (due alunni ogni insegnante per il sostegno) con un valore pari ad 1,5. Risulta una maggiore dotazione nelle regioni del Mezzogiorno dove il rapporto scende a 1,3 mentre nel Centro sale a 1,4 e tocca il suo valore massimo nel Nord del Paese dove si attesta a 1,6.
Sempre alta la percentuale degli alunni che non viene garantita la continuità didattica.
La continuità del rapporto tra docente per il sostegno e alunno non è ancora garantita: il 41% degli alunni ha cambiato infatti insegnante rispetto all’anno precedente, mentre il 12% lo ha cambiato nel corso dell’anno scolastico.
Una scuola su quattro e carente di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con sostegno.
Contrariamente a quanto previsto per un percorso didattico inclusivo, la collocazione delle postazioni informatiche in classe risulta poco frequente (43% delle scuole).
Il 9% degli alunni con sostegno, gli ausili didattici utilizzati a scuola risultano poco o per nulla adeguati alle loro esigenze.