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Il Tribunale di Cosenza condanna il Miur alla riammissione in ruolo di una diplomata magistrale depennata dalla GAE ed ingiustamente licenziata.
Avvocati Fernando De Donato e Roberto Rizzo, per il mancato avverarsi della condizione risolutiva apposta al contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato.
Ai provvedimenti emanati dal Tribunale di Roma (sentenza 5409/2021, pubblicata il 7 giugno scorso, presidente ed estensore Ermanno Cambria) e dal Tribunale di Milano (sentenza 1601/2021, pubblicata il 10 giugno scorso, presidente ed estensore Francesca Cappelli), si aggiunge quello del Tribunale bruzio (sentenza n. 1460/2021, pubblicata il 30 giugno scorso, giudice del lavoro Vincenzo Lo Feudo) che, di fatto, ha sancito l’illegittimità del licenziamento comminato in danno dell’insegnante, la quale, in virtù della pendenza di altro giudizio dalla stessa promosso innanzi al Tar Lazio, conserva inalterato il proprio diritto al mantenimento del posto di lavoro, almeno fino alla definizione del contenzioso pendente.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dagli avvocati della donna che aveva fatto ricorso: “La P.A. resistente”, dichiarano gli Avvocati De Donato e Rizzo “dovrà prendere atto della decisione del Tribunale e provvedere quanto prima alla riammissione in servizio della nostra assistita, alle medesime condizioni giuridiche ed economiche esistenti all’atto dell’emanazione del provvedimento impugnato”. In tal modo, per i legali di parte ricorrente, saranno garantite la continuità del servizio e la stabilità del rapporto di lavoro della parte contrattualmente più debole, nel rispetto dei principi di buon andamento e di trasparenza della pubblica amministrazione.
“Un successo importante, per certi versi inaspettato, che ci soddisfa e ci lascia ben sperare per il futuro” concludono gli Avvocati Rizzo e De Donato “le cui implicazioni pratiche sono ancora da definire, se consideriamo l’enorme numero di insegnanti che attualmente si trovano nelle condizioni della nostra cliente ed i precedenti giurisprudenziali di segno contrario”. Il tanto agognato provvedimento apre, indubbiamente, ulteriori scenari nel contenzioso in materia e fornisce nuovo vigore alle speranze di coloro i quali, dopo anni di studi e di sacrifici, hanno visto vanificati gli sforzi compiuti da atti amministrativi, spesso, non adeguatamente motivati ed adottati in maniera generalizzata, trascurando le specificità dei singoli casi concreti. Non resta, ora, che attendere gli ulteriori sviluppi di una battaglia di giustizia e legalità che pare essere soltanto all’inizio.