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di Giuseppe Musto

Napoli – La situazione dei lavoratori del gruppo Gesco è effettivamente allarmante, specialmente considerando il numero significativo di addetti coinvolti e l’impatto che questa riduzione contrattuale avrà sulla comunità. La decisione dell’Asl Napoli 1 di accorciare la durata del contratto rappresenta una minaccia non solo per i 300 operatori socio-sanitari, ma potenzialmente anche per altri 800 lavoratori impegnati in settori vitali come l’assistenza a anziani, disabili e persone con dipendenze.

La preoccupazione dei lavoratori è comprensibile, dato che la sicurezza del lavoro e la continuità dei servizi essenziali sono in gioco. La partecipazione massiccia alla conferenza organizzata dai rappresentanti del gruppo dimostra il forte senso di unità e solidarietà tra i dipendenti, nonché l’urgenza della situazione. È cruciale che i presidenti Giacomo Smarrazzo e Sergio D’Angelo, insieme ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali, facciano sentire la loro voce e sollecitino le autorità locali ad intervenire.

In questo contesto, la responsabilità delle istituzioni diventa fondamentale per trovare soluzioni che non solo preservino i posti di lavoro, ma garantiscano anche la continuità dei servizi essenziali per le fasce più vulnerabili della popolazione. La questione richiede un’attenzione immediata e un dialogo costruttivo tra le varie parti coinvolte per evitare che una decisione economica comprometta il benessere di molti individui e famiglie.

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