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di Giuseppe Musto

Il recente riassetto delle deleghe all’interno della Commissione Europea, sotto la guida di Ursula von der Leyen, ha suscitato forti preoccupazioni nel movimento delle persone con disabilità, sia in Italia che in Europa. L’eliminazione del commissario dedicato esclusivamente agli affari sociali e all’uguaglianza ha portato a una percezione diffusa di un “declassamento” dei diritti delle persone con disabilità.

Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap (Fish), dalle pagine di Vita.it ha criticato la decisione di accorpare la delega per l’uguaglianza a tematiche di gestione delle crisi, sotto il commissario Hadjua Lahbib. Nonostante le rassicurazioni di von der Leyen riguardo all’impegno di Lahbib per l’attuazione della Strategia sui diritti delle persone con disabilità e della Convenzione delle Nazioni Unite, l’assenza di un portafoglio autonomo per l’uguaglianza alimenta forti preoccupazioni.

Organizzazioni come il European Disability Forum hanno descritto questo cambiamento come un “schiaffo in faccia” alle persone con disabilità, avvisando che potrebbe minare i progressi compiuti in termini di equità e inclusione. Falabella ha evidenziato come l’integrazione della questione uguaglianza in un contesto più ampio possa sminuire la sua importanza, con potenziali effetti negativi sui risultati in ambito lavorativo e sociale.

In risposta a queste modifiche, il movimento delle persone con disabilità richiede un intervento immediato dei parlamentari europei. La richiesta è quella di ripristinare l’autonomia della delega all’uguaglianza, garantendo che i diritti delle persone con disabilità rimangano una priorità nelle politiche dell’Unione Europea. Queste azioni sarebbero fondamentali per preservare e promuovere l’inclusione e il benessere delle persone con disabilità nel contesto europeo.

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