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Piossasco (To) – Oltre agli insulti, ai piccoli, per punizione, sarebbe stata tappata la bocca con lo scotch, o sarebbero stati picchiati con il frustino dei cavalli, chiusi a chiave in una stanza o legati a una sedia. Un ragazzino gravemente disabile sarebbe stato prima picchiato e poi gettato dall’auto e abbandonato in un prato. Alla scena avrebbero assistito alcuni automobilisti che avevano costretto Franchino a ritornare a prenderlo.
Le violenze sarebbero avvenute tra il 2012 e il 2 marzo 2016.
Alcuni bambini che frequentavano un centro di ippoterapia a Piossasco, nel Torinese, sono stati maltrattati con botte e altre azioni violente. I piccoli disabili avrebbero dovuto essere aiutati dal contatto con i cavalli per migliorare alcuni loro aspetti relazionali, invece l’esperienza si è trasformata in un incubo.
Come riporta La Repubblica, gli ospiti del centro avrebbero subito ingiurie, aggressioni e percosse con il frustino.

Al centro del processo c’è il gestore del centro, Paolo Franchino, per il quale oggi sono stati chiesti sei anni di reclusione. L’uomo continua a negare ogni responsabilità, anche se nel corso delle indagini e durante il processo sono emersi una serie di episodi terribili. Altri genitori hanno raccontato episodi in cui i figli venivano lasciati al sole senza protezione, sempre come punizione. Ora si attende la sentenza che arriverà il 4 luglio.
La trasmissione “Chi l’ha visto?” aveva dedicato un servizio al caso, intervistando il terapista che sta seguendo i bambini per superare i traumi vissuti nel centro.
Gli avvocati Chiara Luciani e Federico Caporale, che difendono l’imputato, hanno chiesto l’assoluzione e in subordine la derubricazione del reato di maltrattamenti in quello più lieve di abuso di mezzi di correzione.