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di Giuseppe Musto

Napoli  – L’installazione “Tu si ‘na cosa grande”, firmata dall’artista Gaetano Pesce, ha suscitato un acceso dibattito nella città di Napoli sin dalla sua inaugurazione l’8 ottobre 2024. Esposta in Piazza Municipio, l’opera è stata oggetto di critiche e commenti sia positivi che negativi, ma una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Napoli ha messo in luce un punto di vista particolarmente significativo: quello delle donne.

In una missiva, un gruppo di organizzazioni e individualità femminili, tra cui l’Associazione UDI Napoli, l’Associazione Terra di Lei, e molte altre, ha espresso il proprio dissenso nei confronti dell’opera. Secondo le firmatarie, la scultura incarna simbolicamente una “dittatura patriarcale”, rappresentando una glorificazione del potere maschile e un “trionfo della misoginia fallocratica”. L’installazione è stata descritta come un affronto per le donne, un’imposizione di una visione del mondo che perpetua la cultura dominante maschile, contribuendo a una gerarchia di potere non contestabile.

Le firmatarie si sono unite per chiedere l’immediata rimozione dell’opera e la creazione di una consulta comunale femminile che possa guidare scelte culturali e sociali più inclusive nella città di Napoli. Sottolineano la necessità di affrontare i temi della violenza di genere e della società patriarcale, richiamando l’attenzione sui tragici eventi contemporanei legati ai femminicidi e alle guerre in corso.

La lettera è stata firmata da numerose donne, tra cui:

– Maria Esposito Siotto
– Rossana Ciambelli
– Giovanna Franchetti
– Rossana Casalegno
– Isabella Mele
– Ambretta Occhiuzzi
– Patrizia Levi
– Livia Conti
– Felicia De Luca
– Pina Di Donna
– Lucia Schiano
– Stefania Cantatore
– Gloria Lauropoli
– Rosalba Berti Tonello
– Maria Tonello
– Carla Calce
– Eliana Esposito
– Rosaria Guarino
– Maura Maffezzoli
– Gabriella Cozzolino
– Daniela Esposito
– e molte altre.

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Questo gruppo di donne non rappresenta solo le proprie personali opinioni, ma si fa portavoce di un sentimento più ampio e diffuso. In un momento di grande tumulto e rinnovato attivismo per i diritti delle donne a livello globale, l’intento è quello di promuovere una cultura che valorizzi e rispetti il contributo femminile, anziché ribadire vecchie gerarchie.

In definitiva, la lettera al Sindaco di Napoli rappresenta una richiesta chiara e determinata: la città ha bisogno di un dialogo costruttivo e inclusivo, che consideri le voci di tutte le sue cittadine, e che non perda di vista l’importanza della sensibilizzazione su temi cruciali come la parità di genere e la lotta contro la violenza.

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